Perché l'amaro fa bene?

“Le medicine che fanno bene, hanno il sapore amaro”. Lo dicevano le nostre nonne e un fondo di verità c’è! Il sapore amaro è praticamente quasi scomparso dalla nostra dieta anche perché genera in noi il rifiuto del cibo. Le nostre papille gustative sono molto più sensibili al gusto amaro che a quello dolce ed evocano al cervello il veleno che è, nella maggior parte dei casi, di gusto amaro.
Eppure l’amaro presente in erbe medicinali ha una funzione molto importante per la nostra salute. Pare addirittura che alcune patologie gastroenteriche siano favorite dalla mancanza dell'amaro nella nostra alimentazione.

Vediamo ora quali sono gli effetti sul nostro organismo di questo sapore così poco gradito:

  • aumento della salivazione che è ricca di enzimi
  • aumento della produzione dell’acido cloridrico che porta a migliorare la digestione delle proteine
  • aumento della produzione e del deflusso della bile
  • disintossicazione del fegato
  • stimolazione del pancreas nel produrre enzimi e quindi una migliore assimilazione e migliore digestione

Nonostante tutte queste proprietà, purtroppo il cibo dal sapore amaro porta, come già detto, al rifiuto. Spesso, nella nostra alimentazione, compare un eccessivo consumo di zucchero e di sale che a lungo andare possono provocare patologie al sistema circolatorio, diabete, dolori articolari ecc. Ricordiamoci che, se proprio non riusciamo ad ingerire sostanze dal gusto amaro che possono aiutare la nostra digestione, possiamo integrare la nostra dieta con prodotti naturali digestivi a base di erbe.

Ecco alcune piante, frutti ed erbe che contengono sostanze amare: carciofi, limone amaro, pompelmo, calvolfiore, broccolo, luppolo, caffè, curcuma, tarassaco, rucola, cioccolato nero, maggiorana, cavoletti di Bruxelles, salvia, indivia, cardo mariano, cicoria, timo.